Al Mondiale di Budapest di nuoto in vasca da 25m (vasca corta, per gli amici)1 ha vinto sei ori e quattro argenti, un computo di medaglie inferiore solo a quello inarrivabile degli Stati Uniti. Si sono messi particolarmente in luce il 18enne Lifintsev (due ori individuali nel dorso e tre in staffetta), il 21enne Borodin (oro nei 400m misiti M), il 29enne Kirill Prigoda (tre argenti nella rana e tre ori in staffetta).

Qualche settimana prima del via della rassegna iridata, la leggenda del nuoto sovietico Vladimir Salnikov, attuale vice presidente della federnuoto russa, aveva annunciato che una trentina di atlete/i avrebbe chiesto di vedersi riconosciuto lo status di neutrale.
Ma perché proprio al Mondiale in vasca corta di Budapest? In fondo, le regole del CIO non erano cambiate: divieto di partecipazione a chi è affiliato a gruppi sportivi militari e a chi ha pubblicamente, o sui social, sostenuto l’invasione russa in Ucraina. Anzi, per non sottostare a queste regole, a Parigi, all’Olimpiade, i russi erano meno di una ventina, considerando tutti gli sport.

La location -l’amica Budapest- era sicuramente gradita ai vertici del nuoto e dello sport russo, ma come ragione non può bastare. Dietro l’invio di una Nazionale così competitiva c’è la speranza (o la sensazione?) che, a breve, i paletti messi da febbraio 2022 in poi da parte del mondo sportivo potrebbero essere via via levati.
L’elezione di Trump è stata sicuramente ben accolta a Mosca, ma anche l’elezione del prossimo presidente del CIO nel marzo 2025 è importante: uno dei candidati, Juan Antonio Samaranch Jr, ha dichiarato a settembre 2024, in una conferenza tenuta a Budapest (che coincidenza!), che lui si pone come obiettivo quello di far ritornare nella “famiglia del CIO” il Comitato Olimpico Russo. Certo, se dovesse spuntarla Sebastian Coe, attuale presidente di World Athletics, il futuro per la Russia, sportivamente parlando, non sarebbe altrettanto roseo,2 ma intanto…

Intanto, al Mondiale in vasca corta di Budapest, chi governa il nuoto russo ha pensato bene di tornare a farsi vedere e a mostrare che è in grado di vincere. E poi, visto che la rassegna apre ufficialmente il nuovo quadriennio olimpico che porterà a Los Angeles 2028, è il momento buono per far esordire a livello internazionale atlete e atleti più giovani, cui -magari- è stato suggerito dall’alto di non prendere posizioni anti Ucraina sui social, per non vedersi annullata la possibilità di gareggiare nell’immediato futuro. Del resto, il Lifintsev di turno aveva appena 15 anni quando la Russia iniziava la sua guerra contro Kiev.

Nell’immagine in evidenza: premiazione della staffetta 4x50m mista mista (oro ai NAB –Trofimova, Surkova, Lifintsev, Prigoda- e argento agli Stati Uniti)