Il clásico andato in scena domenica 20 marzo al Santiago Bernabeu ha avuto un esito sorprendente, quanto meno rispetto alle dimensioni del successo ottenuto dal Barcellona di Xavi. I blaugrana si sono, infatti, imposti per 0-4. Una rete in più e avrebbero eguagliato l’impresa realizzata il gennaio del 1974 con Michels in panchina e Cruijff in campo. C’è, però, una differenza: quel Barça avrebbe vinto il titolo, questo sta trovando ora la sua quadratura, è certamente una delle migliori squadre del momento, ma è confinato in Europa League e, a nove giornate dal termine, è a dodici punti dal Real Madrid, sia pure con una partita in meno.
Poco male, perché c’è un altro Barcellona che va forte in Champions League e punta a confermarsi in vetta, lì dove è arrivato la scorsa stagione dopo un inseguimento durato una decina d’anni. Parliamo della sezione femminile del club catalano, che, curiosamente, martedì 22 marzo è attesa dal suo clásico, che andrà in scena all’Alfredo Di Stefano, a Valdebebas, e varrà come andata dei quarti di finale della Women’s Champions League 2021/22. Il ritorno, poi, mercoledì 30 allo stadio Johan Cruijff.
Le speranze che las blancas possano in qualche modo “vendicare” quanto accaduto ai blancos sono poche. Le blaugrana in campionato hanno vinto tutte e 24 le partite finora disputate, hanno battuto il Real Madrid 5-0 sul proprio campo e 1-3 in trasferta e lo hanno anche eliminato dalla Supercoppa di Spagna (poi vinta grazie a un 7-0 sull’Atletico Madrid). Il Real, da parte sua, non sta andando benissimo, veleggia a 28 punti di distacco e, in questo momento, sarebbe fuori dalla prossima Champions League.
Blasone a parte, nel primo clásico europeo feminino scenderanno in campo anche tante stelle della Liga spagnola . A cominciare da Alexia Putellas, pallone d’oro 2021, e dalla sua compagna di Nazionale Jennifer Hermoso. Importante anche la componente svedese, bronzo al Mondiale 2019: c’è, infatti, Rolfo tra le blaugrana e Asllani tra le madriliste. Al di là di cosa faranno vedere le singole interpreti, sarà stimolante capire quanto il Barcellona, anche al femminile, si adegui e riesca a mettere in pratica quell’idea di gioco fatta di piedi buoni, passaggi corti e possesso palla, vero marchio di fabbrica del club catalano, e quanto pubblico richiami un evento di questa portata. In fondo, è una doppia sfida Real-Barcellona nell’arco di una settimana e la UEFA, che con i calendari e lo spezzatino ci sa fare – questo bisogna ammetterlo -, lo ha piazzato nei giorni in cui il calcio maschile è in pausa tra il pre e il post spareggi mondiali.
Ai quarti c’è anche una italiana, la Juventus, e, visto quel che è successo con la controparte maschile, non è una notizia di poco conto. Le torinesi vengono da un periodo non molto brillante in Serie A, tanto che hanno visto interrompersi la striscia di 36 vittorie consecutive e, successivamente, hanno anche incassato una sconfitta a quasi tre anni di distanza dall’ultima volta che era accaduto. Di fronte avranno l’Olympique Lione, un confronto che sembra improponibile sulla carta, soprattutto sulla distanza dei 180′. Certo, la squadra di Montemurro è stata la grande sorpresa dei gironi, ha saputo mettere in scacco Chelsea e Wolfsburg e, visto che le lionesi puntano molto sulle individualità, lasciare aperta una speranza non costa molto…
Ad ogni modo, l’Olympique in campionato è in testa, 16 vittorie e un pareggio, registrato il 12 marzo sul campo del Saint Etienne e tre punti di vantaggio sul Paris Saint-Germain, che ha però fatto fuori le lionesi in Coppa di Francia.
Le parigine, a loro volta, sono attese dalla doppia sfida con il Bayern Monaco – andata in Baviera, ritorno in Francia – e dalla possibilità di riscattare quanto non fatto dalla squadra maschile. Supponendo, poi, che in Qatar possano essere contenti di successi ottenuti da giocatrici in pantaloncino…
Chiude il tabellone Arsenal-Wolfsburg, a rimarcare ancor di più come nella nuova Europa femminile del pallone targata UEFA non ci sia più spazio per i club comprimari.